Nel corso degli ultimi anni, in ambito idraulico, si parla con sempre maggiore frequenza di pompe autoadescanti. Di cosa si tratta? Il primo passo è indubbiamente quello di dare una definizione in relazione al concetto di autoadescamento.
Tutti coloro che operano in questo settore devono avere una notevole esperienza, soprattutto per mettere a disposizione della clientela un servizio efficace e preciso da ogni punto di vista. Viesse Pompe Italia è un’azienda specializzata nell’ambito della progettazione, così come creazione di pompe ed elettrompe per la gestione e il trattamento di acque sporche, piuttosto che di varie tipologie di liquidi e liquami.
Un sistema molto diffuso nel settore idraulico
Nell’ambito idraulico, infatti, l’autoadescamento presenta un legame diretto con le pompe idrauliche: si tratta, molto semplice, di un riferimento alla loro capacità di provvedere all’aspirazione dell’aria che si trova all’interno delle tubazioni, comprendendo anche la successiva operazione che prevede di prelevare il fluido, così come include pure lo spostamento di quest’ultimo, da altezze che, nella maggior parte dei casi, non vanno mai oltre i 6 metri.
In poche parole, le pompe autoadescanti devono essere riempite in precedenza con il fluido in questione mediante una specifica porta di ridotte dimensioni che viene collocata esattamente sulla struttura della pompa. A questo punto, ecco che tale pompa si può attivare, provocando una sorta di reazione che offre la possibilità
Ci sono diversi sistemi che possono tornare utile per stimolare un simile processo di adescamento. Quello maggiormente diffuso e impiegato è quello che prevede di realizzare un serbatoio parallelo rispetto alla linea di utenza, che presenta un volume che può essere pari piuttosto che più alto in confronto al quantitativo di liquido che serve per il riempimento della tubazione di aspirazione, così come prevede anche l’introduzione di una valvola di non ritorno prima della pompa, in maniera tale da non dover continuare a svolgere tale operazione come si mette in moto il macchinario.
Come funziona una pompa autoadescante
La prima fase è quella che prevede che l’aria di alimentazione vada a finire in maniera costante all’interno della pompa, andando ad innescare in questo modo l’intero processo di pompaggio. Un tipo di funzionamento offre la possibilità di sfruttare l’aspirazione del fluido anche nel momento in cui la pompa non è invasata, andando a fare riferimento a quel movimento che viene messo in atto da parte delle sfere sfruttate come se fossero delle valvole di non ritorno, all’interno del processo di realizzazione del vuoto che si trova all’interno della tubazione dedicata all’attività di aspirazione.
L’installazione di una pompa autoadescante
Questo tipo di sistema si caratterizza per essere rappresentato da una pompa il cui lavoro prende il via andando a raccogliere il fluido a partire da un contenitore piuttosto che da una vasca con battente negativo. La pompa, altrimenti, può essere collocata sopra rispetto al livello che caratterizza il fluido e, di conseguenza, ecco che tutte le varie pompe autoadescanti vengono sfruttate per l’appunto con uno scenario di battente negativo.
Le varie applicazioni possibili
Il battente negativo del fluido si può considerare come la condizione basica in cui si trovano un po’ tutte le pompe autoadescanti. Nel caso in cui volessimo andare alla ricerca di un esempio perfetto di come tali sistemi possano essere abilmente sfruttati, possiamo senz’altro fare riferimento alle pompe autoadescanti che vengono utilizzate in riferimento ai pozzi, piuttosto che alle pompe centrifughe autoadescanti che vengono sfruttate per il trattamento delle acque sporche e reflue. In quest’ultimo caso, tali sistemi non fanno altro che portare e convogliare queste acque all’interno di un apposito bacino di contenimento.